Santeramo in Colle è un comune di 26 734 abitanti della città metropolitana di Bari. L’agro presenta i tipici tratti geomorfologici del territorio carsico: un substrato calcareo, con affioramenti rocciosi e presenza di lame, doline e inghiottitoi. L’articolazione morfologica e vegetativa permette di individuare tre zone distinte: il bosco, le Murge, le Matine.
La zona boscosa del territorio è la zona situata in direzione Bari, così chiamata perché anticamente vedeva la presenza di vaste estensioni di querceti, oggi quasi del tutto estinti, che hanno lasciato il posto a terreni coltivati ed aree fortemente antropizzate. Sulla via Alessandriello si trova il bosco Denora, mentre sulla via per Matera vi è il bosco della Parata. Le Murge rappresentano l’elemento caratterizzante il territorio di Santeramo, e sono formate prevalentemente da rocce di natura calcarea, che lo attraversano da Sud a Nord, dal Serrone a Murgia Sgolgore. Particolari sono le quite, sulla via Alessandriello, caratterizzate da una maglia ordinata di muri a secco (i parate), trulletti (i casédde) e specchie. Le Matine, in direzione Matera, sono rappresentate da una vasta pianura, un tempo paludosa, che costituisce la zona fertile di quest’area. Esse presentano estese coltivazioni di cereali oltre che insediamenti rurali.
Tra i monumenti e i luoghi di interesse spiccano la Chiesa di Maria Santissima del Carmine con il Monastero Benedettino annesso, il Santuario Rupestre e le Grotte di Sant’Angelo.
Le attività agricole principali riguardano la coltivazione di uva da vino e dell’ulivo. Il territorio circostante è caratterizzato dalla presenza di numerose aziende zootecniche che generano la produzione di ottimi latticini e formaggi. Da segnalare anche la produzione di vini, tra cui il Primitivo ed il Novello. Santeramo è conosciuta in tutta la zona come la “Città della carne di cavallo”, che può essere acquistata e degustate nelle tante rosticcerie locali.